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Donne, emigrazione e prostituzione in Europa: non si tratta di “sex work”

Queste donne, che si suppone dovremmo chiamare sex worker, sarebbero sorprese di questa descrizione occidentale e neoliberista di quello che fanno. Questo perché la maggior parte delle donne migranti sopravvivono alla prostituzione così come si sopravvive ai disastri naturali, alle carestie o alla guerra. Non lavorano nella prostituzione.

Rachel Moran, “Stupro a pagamento”: la normalizzazione della prostituzione come “sex work”

Esistono abilità particolari che sono necessarie per eseguire un qualsiasi lavoro. L’abilità di controllare il riflesso del vomito; l’abilita di controllare la voglia di piangere; l’abilità di immaginare che la realtà che stai vivendo non esiste. Queste sono le abilità necessarie per mettere in atto quello che alcuni vorrebbero veder normalizzato come “sex work”