Seminario OSCE sui diritti dei bambini, “Bambini in situazioni di rischio”: le parole di Heaven
L’11 e 12 ottobre 2017 la nostra compagna Heaven è stata invitata a parlare al seminario organizzato dall’OSCE sui diritti dell’infanzia e le situazioni a rischio “Human dimension seminar on the Rights of the Child: Children in Situations of Risk”. Si è parlato di tratta di esseri umani e abusi sessuali sui minori. Heaven ha portato la sua testimonianza come sopravvissuta e attivista impegnata nella lotta contro la violenza patriarcale su donne e bambine/i. Questo è il suo racconto:
“Entri in questa stanza enorme, e ti ritrovi in una realtà parallela. Fuori c’è Varsavia, in una giornata abbastanza calda, con milioni di teste che si affannano nella vita quotidiana. In quella stanza, con il tavolo quadrato, il tempo si ferma e per un attimo, quelle due ore, siamo tutti lì per lo stesso motivo, tutti combattiamo per lo stesso fine: estirpare la violenza dal nostro mondo. Il mondo TUTTO, senza barriere, senza confini. Per un attimo non ci sono lingue diverse, esiste un’unica lingua quando si parla di combattere la tratta di esseri umani, stanziare fondi per la riabilitazione di chi sopravvive alla tratta, alla violenza.
Sono stata scelta per parlare di fronte a tanti paesi diversi. Porto la mia testimonianza come rappresentante di tutte quelle giovani stanche di vedere sorelle scomparse, stuprate, uccise. Quando si accende il microfono, cala il silenzio, forse si sente il cuore che batte all’impazzata, ringrazio e mi scuso per la voce che trema: Essere una giovane in questa società è davvero spaventoso, forse per questo tanti adulti aspettano e riflettono sul mettere al mondo dei figli. Esistono milioni di pericoli a cui non possiamo sottrarli. La violenza è uno di questi. Ci sono paesi infatti, in cui i bambini nascono quasi soltanto per subire violenze da adulti eccitati principalmente dalla loro età, dalla loro innocenza. In un’ intervista a Roma, Lydia Cacho disse infatti che solo nel 2011 in Messico c’erano state circa 74.000 bambine stuprate, vendute o uccise. Nella mia infanzia sono stata disumanizzata per essere abusata e con il passare del tempo anche gli uomini che mi hanno comprata e usata l’hanno fatto, ma il fatto più atroce è stato che io stessa mi sono disumanizzata per riuscire ad accettare alcune pratiche e per sopportare me stessa. Essere una sopravvissuta non è mai semplice, non è semplice agli occhi della società e non è semplice ai propri occhi. Il senso di colpa che ti affibbi da sola è più doloroso dello sguardo di qualunque uomo.
So che nei paesi molto poveri i genitori addirittura vendono i propri figli, so che in alcuni paesi del mondo bambine vengono date in spose a uomini adulti. Ma soprattutto so che in Italia, come in altri luoghi, rispettabili padri di famiglia e mariti esemplari cercano ogni giorno video pornografici che ritraggono ragazze minorenni, e so che quando pronunciavo solo la parola “quattordici anni” il mio lavoro era già quasi finito e per me era una grande vittoria. Quegli uomini amano derubarci della nostra innocenza.
La tratta è un fenomeno con cui ho avuto molto a che fare, ma indirettamente, nel senso che quelle ragazze le ho viste, ci ho parlato, abbiamo scherzato anche e ci siamo confortate, ma la loro vita era lontana dalla mia, come la mia dalla loro. Venivamo da due realtà diverse, ma non per questo soffrivamo in modo diverso. In realtà io ci ho visto sempre pochissime differenze, entrambe venivamo usate, entrambe vivevamo con quella sensazione di vergogna, mista a senso di colpa, sudiciume e disadattamento, sentimenti che ogni persona che ha subito abusi conosce benissimo.
Piccoli spezzoni di un discorso che crea un silenzio di tomba nella grande sala, i traduttori in silenzio, delegazioni che distolgono lo sguardo, perchè a volte il dolore degli altri ci mette in difficoltà e anche solo sostenere lo sguardo diventa difficile.
Quello che emerge dal seminario sono alcuni punti che sarebbero di vitale importanza per portare il cambiamento e per affrontare questa grave violazioni di diritti umani che è il traffico di esseri umani:
– Prevenire le cause del traffico di esseri umani, come per esempio la povertà e la conseguente emigrazione;
– Un aspetto interessante, evidenziato da una collaboratrice della U.S Helsinki Commission, è formare i funzionari di alberghi, compagnie aeree per identificare i trafficanti e/o i minori non accompagnati;
– Stabilire una relazione di fiducia tra operatori, forze dell’ordine e istituzioni giuridiche e le vittime;
– Importanza della lotta contro la pedo-pornografia infantile ed alla pornografia in generale;
– Istruire i minori sui propri diritti giuridici;
– Dare la possibilità alle vittime di tratta di rendere la loro esperienza utile per la lotta contro questa stessa esperienza;
– Importanza della riabilitazione, non seguendo un modello di “vittima perfetta” non applicabile a tutti gli individui.
Questo seminario ci lascia tanta speranza, tanto dolore, ma anche una domanda fondamentale posta dalla professoressa di sociologia Maia Rusakova, e cioè che, visto che la tratta dei minori è collegata ad altri fenomeni come lo sfruttamento sessuale minorile, gli abusi sui minori, cosa c’è che non funziona nella nostra società? Una risposta ce l’abbiamo: la violenza patriarcale“.
Heaven ha parlato anche a nome di Iroko onlus, associazione con la quale collaboriamo da anni, qui il report del suo intervento: http://www.associazioneiroko.org/slide-ita/cheyenne-una-sopravvissuta-ospite-allocse/