Sandra Norak su Covid-19 e prostituzione in Germania: non sono lavoratrici sessuali e rinchiuderle nei bordelli non è la soluzione!  

Sandra Norak, sopravvissuta alla prostituzione e attivista di SISTERS

 

La situazione in Germania per le donne prostituite è drammatica, ci uniamo all’appello della nostra amica sopravvissuta e attivista Sandra Norak perché venga adottato al più presto il Modello Nordico, unico modello legislativo che prevede un sostegno concreto per aiutare le donne a lasciare la prostituzione. La soluzione mostruosa proposta dal Ministero della Famiglia per le donne prostituite durante l’emergenza Covid-19 è quella di rinchiuderle nei bordelli, quegli stessi luoghi o meglio campi di stupro dove ogni giorno vengono stuprate, picchiate, umiliate, sfruttate da papponi che grazie a questo “accordo” avranno ancora più potere per ricattarle una volta tornati alla “normalità” dello stupro a pagamento. Sandra e Huschke Mau stanno chiedendo allo Stato di intervenire per approvare il Modello Nordico che offrirebbe alloggio, assistenza sanitaria e ogni genere di aiuto a queste donne in maggioranza straniere ed emarginate. Le loro associazioni Netzwerk Ella e Sisters hanno promosso una raccolta fondi per sopperire alle esigenze urgenti delle donne prostituite come: cibo e articoli per l’igiene personale, per le donne che vivono per strada, in particolare per quelle che sono in stato interessante la possibilità di farle alloggiare in camere di hotel fino a quando non si trova una sistemazione a lungo termine, pagare biglietti di trasporto per far spostare una donna in un luogo dove può ricevere aiuti, aiutare per chi lo richiede espressamente il rientro nel proprio paese di origine. 

Traduzione dal tedesco di Chiara C.

Per quanto tempo alcuni politici vogliono ancora parlare di “lavoro sessuale” in materia di prostituzione, mentre migliaia di donne nel sistema prostituente tedesco vengono stuprate, uccise e distrutte dalla dipendenza da sostanze stupefacenti dalla quale non riescono più a uscire?

Come può la nostra politica, anche adesso, sulla pagina ufficiale del Ministero federale della Famiglia, rivolgersi alle donne  chiamandole ” lavoratrici sessuali”? (https://www.bmfsfj.de/bmfsfj/aktuelles/presse/pressemitteilungen/bundesministerin-giffey-verabredet-mit-den-bundeslaendern-konkrete-hilfsmassnahmen-fuer-frauen-in-der-corona-krise/154100)

Questa parola è pura minimizzazione. Questa parola è la negazione della realtà che vivono queste donne. Queste donne, di cui parla la politica, sono senzatetto, la politica che non sa che nei paesi dai quali provengono spesso sono arrivate traumatizzate, sottoposte ad abusi fisici e psicologici e umiliate in ogni modo, e ora (ma anche prima) lasciate con niente, vogliamo dire qui chi sono davvero queste donne:

non sono “lavoratrici sessuali”, ma sono vittime di un sistema criminale che le sfrutta lasciato impunito dal nostro Stato, così come sono lasciati impuniti gli sfruttatori.

Il nostro stato sta a guardare. Stare a guardare senza agire significa essere corresponsabile. Nessuno può dire che non sapeva.

Rachel Moran, sopravvissuta irlandese, che ha scritto il libro ” Paid for – My Journey Through Prostituzione ” (titolo italiano “Stupro a pagamento. La verità sulla prostituzione”) è scoppiata in lacrime in una conferenza sulla prostituzione qui in Germania e ha detto per quanto riguarda la legislazione tedesca e la gestione tedesca della prostituzione:

” Pagherete per questo nei libri di storia.”

Per quanto ancora il nostro stato vuole restare a guardare? Per quanto tempo non vuole vedere la realtà?
Dove sono gli aiuti seri, anche da enti di consulenza consolidati e spesso sostenuti dallo Stato?

Le donne hanno bisogno di aiuto ADESSO per uscire e non avere il diritto di rimanere in “luoghi di prostituzione” che le spingano ancora più nella dipendenza!

Non è di alcun aiuto accogliere le donne prostitute durante il coronavirus nei bordelli, come è stato ufficialmente reso possibile dal Ministero federale della Famiglia: (https://www.bmfsfj.de/bmfsfj/konkrete-hilfsmassnahmen-mit-den-bundeslaendern-verabredet/154102).

Questa presunta soluzione produrrà ulteriori gravi dipendenze per le persone colpite. Dipendenze che le autorità non vogliono vedere, figuriamoci prevenire.
Nell’ambiente si applica la ” legge sulla lealtà “. Molte donne saranno ” debitrici ” dei proprietari di bordello e delle ” terze parti” (ovviamente queste negheranno il loro ruolo di sfruttatori e continueranno a presentarsi nei media come grandi soccorritori). Come le donne pagheranno il loro debito dopo: tre volte tanto come potete indovinare. Questo non sarà visibile all’esterno. Diventerà un “accordo” interno tra i potenti e le donne sfruttate. Il fatto che nell’ambiente ci siano regole proprie lo conferma anche Manfred Paulus,  commissario esperto di criminalità e prostituzione:

” Tutti sono obbligati a rispettare leggi non scritte dell’ambiente. Queste leggi in materia nell’ambiente prostituente sono di massima importanza. Nella società parallela a luci rosse non sono riconosciute le regole e le norme dello Stato e la loro giurisdizione. L ‘ ambiente ha i propri valori, le proprie regole del gioco, le proprie leggi. Ha i propri investigatori, i propri giudici e, se necessario, anche i propri boia. Il tradimento è il peggiore e il più duro da punire secondo queste leggi dell’ambiente. E il tradimento è tutto ciò che potrebbe danneggiare l’ambiente e i suoi potenti.” (https://www.kriminalpolizei.de/ausgaben/2011/juni/detailansicht-juni/artikel/rotlicht-und-organisierte-kriminalitaet.html)

Trovo davvero incredibilmente triste quello che sta succedendo in questo paese. La maggior parte delle donne prostituite sono nei loro paesi d’origine. Perché uno Stato non può fare in modo che le persone vulnerabili abbiano la possibilità di alloggiare in camere di hotel comunque vuote? E aiutarle ad uscire? Cosa c’è di così difficile da non riuscire a realizzare questo progetto? Possiamo immergerci nelle profondità più profonde dei mari. Possiamo andare sulla luna. Entro poche ore siamo dall’altra parte del mondo grazie al progresso tecnico. Possediamo miliardi di dollari. Ma non possiamo mettere a disposizione di alcune donne bisognose di aiuto delle camere vuote?

Naturalmente: dove non c’è volontà, non c’è possibilità.

No, si preferisce spingere le donne da una dipendenza ad un’altra! Non è così che si proteggono le donne!

Ora è il momento di aiutare seriamente le donne ad uscire fuori da questa vita, che non è una vita, cosa che tutti possono vedere.

Questa decisione politica sarà sicuramente comoda, ma sbagliata. E ridurrà la possibilità delle donne di uscire dalla prostituzione.

 

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