Resistenza femminista aderisce ad Amnestyaction
In occasione dell’incontro internazionale di Amnesty International, tenutosi a Dublino dal 7 all’11 agosto 2015, Amnesty ha esaminato a più riprese una circolare interna denominata “Proposta in merito al Lavoro Sessuale” che sostiene la totale depenalizzazione dell’industria del sesso, compresa la legalizzazione del lenocinio, della proprietà dei bordelli e dell’acquisto di servizi sessuali.
Medici e psichiatri esperti di trauma, testimonianze delle sopravvissute e un’estesa ricerca sul campo dimostrano che l’industria del sesso favorisce la disumanizzazione, la degradazione e la violenza di genere ed è in grado di provocare danni fisici e psicologici che durano tutta la vita in chi è sfruttata per mano di trafficanti, papponi e compratori di sesso (“i clienti”).
La prostituzione è una pratica dannosa, intrisa di disuguaglianze economiche e di genere, che lascia un’impronta devastante su coloro che vengono vendute e sfruttate nell’industria del sesso.
Vi preghiamo di unirvi a noi nella protesta di questa giornata così importante contro la risoluzione di Amnesty International, con la quale chiediamo ad Amnesty di rinunciare all’adozione di qualsiasi politica a sostegno della totale depenalizzazione dell’industria del sesso.
Tale risoluzione rafforzerebbe, di fatto, non i diritti umani ma piuttosto un’industria multimiliardaria, l’industria del sesso, che prende di mira i settori più vulnerabili della popolazione mondiale per sfruttarla nell’industria del sesso.
Firma e condividi qui la petizione:
https://www.change.org/p/amnesty-international-vote-no-to-decriminalizing-pimps-brothel-owners-and-buyers-of-sex
Amenstyaction
https://amnestyaction.wordpress.com/