Perché voglio esserci – Melina Gatti
Per molti anni ho desiderato incontrare altre donne, donne come me, che avessero vissuto/lottato contro la violenza maschile, perché al di là delle circostanze personali la violenza maschile ci riguarda tutte, è qualcosa di profondo che ci accomuna in un modo viscerale, originario. L’ho capito bene quando ho preso coscienza di quello che avevo subito, quando ho deciso di uscire dal silenzio: la forza di reagire è nata dalla volontà-desiderio di cambiare il mondo insieme a donne come me, donne che capivano quello che provavo, che condividevano il mio dolore, che accoglievano la mia rabbia, che diventavano il mio rifugio. Queste donne erano le femministe: quelle sognate leggendo le loro storie, i loro libri, guardando le loro foto, quelle incontrate nella mia vita, le femministe inconsapevoli e quelle consapevoli. Guerriere forti e gentili. Mi sono innamorata di queste donne e le ho cercate dappertutto. Ne ho trovate tante, le ho riconosciute in mezzo alla gente. Ho messo a disposizione la mia passione per la giustizia che loro mi ispiravano, mi hanno tolto la paura e la vergogna di essere donna, mi hanno restituito l’orgoglio e la forza. Le ho trovate in paesi diversi, ma che parlavano una lingua sola. Il mio sogno era di vivere una situazione di gruppo, un’identità collettiva politica di donne come negli anni’70. Avevo paura che non sarebbe stato più possibile vivere un’esperienza come quella ma da anni il sogno si è avverato. Adesso insieme alle mie compagne vogliamo allargare lo sguardo, incontrare altre donne, condividere esperienze e sostenerci a vicenda. Con lo stesso desiderio e la stessa fiducia mi preparo a incontrarvi. Ho voglia di ascoltare e di raccontarmi. Esserci con il corpo ci rende più vulnerabili, ma anche più forti. Spero di riuscire a prendere e comunicare forza per resistere e dare il nostro contributo contro la violenza patriarcale.