Lettera aperta al Sindaco di Bologna
Abbiamo appreso dalla stampa della sua presa di distanza dalle posizioni dell’incontro sul libro di Rachel Moran “Stupro a pagamento. La verità sulla prostituzione” che si terrà il 19 novembre a Palazzo D’Accursio.
La posizione dell’autrice e delle relatrici, che è femminista abolizionista e non “nettamente proibizionista”, come erroneamente riportato da più parti, è a sostegno di un modello legislativo per combattere tratta e sfruttamento sessuale, il Modello nordico o per la parità, che ha come obiettivo il raggiungimento dell’uguaglianza tra donne e uomini e che non mette assolutamente in discussione le scelte di nessuna persona prostituita. Questo modello, a differenza del proibizionismo, è contrario a qualsiasi forma di repressione nei confronti delle persone prostituite, ma anzi ha come obiettivo la protezione dei diritti umani di chi si trova nel mercato del sesso e istituisce programmi di uscita per le persone che vogliono lasciare la prostituzione. È stato adottato da alcuni dei paesi ai vertici della classifica per la riduzione del gender gap, come Svezia, Norvegia e Islanda e, di recente da Irlanda e Francia. Viene valutata la sua introduzione anche in Spagna, da parte di un governo che è stato salutato come uno dei pochi fari di sinistra e femministi rimasti accesi in Europa.
Rachel Moran è una sopravvissuta alla prostituzione ed è la presidente dell’associazione SPACE International, composta da donne sopravvissute provenienti da 9 paesi, molte delle quali fanno parte di minoranze etniche, non vittime di tratta, ma donne che denunciano la violenza che hanno subito nell’industria del sesso. Rachel Moran e le attiviste di SPACE hanno portato la loro testimonianza all’ONU, al Parlamento Europeo e collaborano con grandi associazioni per i diritti delle donne di portata internazionale come la Coalizione contro la Tratta delle donne (CATW) e la European Women Lobby. Il racconto di come Moran è stata avviata alla prostituzione da un ragazzo con cui aveva una relazione a 15 anni rappresenta purtroppo la storia di tante ragazze che approdano nel nostro paese dall’Europa dell’Est, e la situazione di povertà e malattia mentale della sua famiglia è a sua volta simile alle storie di tante altre donne e ragazze prostituite.
Di questo e di tanti aspetti del mercato del sesso si parlerà all’incontro. Decine di migliaia di donne vengono trafficate ogni anno soltanto verso l’Europa per essere immesse nella prostituzione, e conoscere la violenza che la caratterizza è un impegno imprescindibile per chiunque voglia occuparsi di sostenere la lotta contro la violenza di genere e la sua prevenzione. Ma, come ricorda Rachel, la tratta esiste perché esiste la domanda di prostituzione e “i bordelli della prostituzione sono i luoghi in cui la tratta trova la sua massima espressione”.
Ascoltare le parole di Rachel significa dare voce a donne troppo spesso rese invisibili nel dibattito sulla prostituzione, dove continuiamo a sentir dire che esiste la tratta e la prostituzione libera, cancellando così l’esperienza di queste donne che hanno preso parola in tutto il mondo come soggetti politici e non oggetti di un discorso altrui, denunciando la prostituzione per quello che è: violenza maschile.
È prova di democrazia la capacità di approfondire la conoscenza di posizioni che in Italia non hanno finora avuto spazio di divulgazione e sulle quali circolano molti falsi miti.
Ilaria Baldini per Resistenza Femminista