European Network Of Migrant Women: dichiarazione sul femminicidio di massa di giovani donne dell’Africa occidentale

Brussels, 8/11/2017
Negli ultimi giorni più di 26 donne nigeriane tra i 14 e i 18 anni sono state trovate morte nel mar Mediterraneo.
 In Europa la morte di migranti in mare da tragedia è diventata la norma.

Nel caso delle donne sub-sahariane, le cui vite sono andate perse nel loro percorso verso l’Europa, ci troviamo di fronte alle conseguenze di una difesa delle frontiere perseguita con aggressività dalle istituzioni europee. E’ anche la conseguenza della violenza maschile sistematica perpetrata contro le donne ad ogni passo del loro viaggio, fuori e all’interno dell’Europa.

Mentre le autorità italiane investigano questo caso criminale, l’ European Network of Migrant Women condanna nei termini più assoluti questo atto di violenza contro le donne e chiede un’indagine tempestiva nel rispetto della legge ed efficace, nella quale la supremazia dei diritti umani venga prima della “sicurezza” e delle motivazioni “politiche” ed “economiche”, in conformità con i trattati dell’Unione Europea e la Carta dei Diritti Umani.

CHIEDIAMO che questo atto di violenza sia riconosciuto per quello che è – violenza contro le donne e le ragazze e femminicidio, ovvero l’assassinio di donne motivato da atteggiamenti patriarcali nei confronti delle donne come gruppo, per cui le donne vengono trattate come proprietà da possedere, sfruttare, violare e privare della vita.

CHIEDIAMO che i colpevoli di questo atto di violenza siano assicurati alla giustizia con la maggiore severità prevista dalla legge, incluse la Convenzione di Istanbul, la Direttiva UE anti-tratta, il CEDAW, la Convenzione ONU del 1949, il Protocollo di Palermo e la Convenzione di Ginevra.

CHIEDIAMO che le autorità che hanno il compito di ristabilire la giustizia per le vittime che sono sopravvissute e le famiglie di coloro che non lo sono, lo facciano cooperando attivamente con i servizi specializzati – femministe esperte sulla violenza contro le donne, rifugi per donne maltrattate, organizzazioni di donne migranti – come previsto dalle leggi e dalle politiche europee.

CHIEDIAMO che le autorità europee riconoscano l’impatto devastante della militarizzazione contraria ai diritti umani dei confini europei, che pongano fine alla pressione fiscale su governi stranieri per “gestire l’immigrazione” e all’esistenza dei “centri di detenzione” in Africa, i quali fungono da mercati non ufficiali per il traffico di esseri umani, lo sfruttamento sessuale e il commercio di schiavi.

CHIEDIAMO che ora, mentre l’Europa si avvia alla fine dell’Anno per l’azione congiunta contro ogni forma di violenza verso donne e ragazze, le autorità europee riconoscano esplicitamente il legame tra il mercato prostituente europeo, il Traffico di donne, la Violenza e il Femminicidio, e che si impegnino in azioni concrete per l’eliminazione di queste forme interconnesse di violenza contro le donne.

CHIEDIAMO che quegli uomini che in Europa considerano un loro diritto ottenere accesso sessuale ai corpi femminili tramite transazioni commerciali, siano tenuti a rispondere dei loro atteggiamenti e comportamenti contro le donne e contro i diritti umani.

E’ a causa di questi uomini che le donne vengono trafficate in Europa. E’ a causa di questi uomini che queste donne sono morte. Sono questi uomini, insieme a trafficanti e sfruttatori, che devono essere assicurati alla giustizia, non le loro vittime.

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